Trofeo ballare che passione, gareggiare per divertirsi.

da | Giu 11, 2012 | GARE DI POLE DANCE

Domenica sono stata al 1° Trofeo Ballare che Passione ad Arconate organizzato dalla FIPD Ente Italiano Tecnici della Danza ed agenzia formativa FIDS e per la parte di pole dance da Dana Hesse della Pole Dance Area.

Si tratta di un trofeo amatoriale di ballo promosso dalla FIPD, all’interno del quale è presente la pole dance in quanto disciplina riconosciuta dall’ente stesso.  Tra l’altro la FIPD ha riconosciuto tra le sue discipline l’Acropole FlagMen per intenderci le esibizioni sul palo che stanno spopolando in Italia grazie ad Alex Musaico e Stefano Scarpa.

Tra i giudici esperti della danza come Maria Agatiello ballerina e acrobata aerea dei Kataklò, per la pole dance Luna Alvarez insegnante al Female Arts Studio di Modena e molti altri. Una giuria formata in prevalenza da tecnici della danza, proprio a conferma dell’unione tra questa disciplina e l’Ente di cui ne fa parte.

Le ragazze si sono esibite in due categorie la base e la free-style acrobatica, su una pertica statica da 42mm. Nel primo gruppo, di livello base, la coreografia era vincolata dalla presenza di dieci figure da  eseguire in un ordine preciso, permettendo così di uniformare le performance e garantendo un giudizio neutro e obiettivo.  Nel gruppo free-style acrobatica, si evidenziava invece la capacità del concorrente di creare una coreografia e di eseguire le figure che dovevano essere un minimo di 15. Insomma un regolamente strutturato alle spalle, necessario per una disciplina sportiva come la pole dance.

Se l’ansia prima della gara è sempre alta, anche attendere i risultati lascia un po’ di nervoso addosso, che ho vissuto con tutte le splendide performer nel backstage della gara. I risultati si sono fatti attendere, ma devo dire che sono stati in linea con la tipologia di gara e soprattutto con la giuria presente. Al primo posto nella categoria base Ottavia Ferrari di Savona e al primo posto nella categoria FreeStyle Tania Morini da Milano. Non sono bastate capacità tecniche eccellenti per salire sul podio ma sono state valutate (a mio avviso) anche l’espressione, la presenza scenica,  la pulizia nei movimenti, che a volte sono anche più importanti di un trick difficilissimo.

L’anima del trofeo amatoriale è quella di riunirsi e stare insieme, ma è anche utile per mettersi alla prova davanti ad una giuria e per valutare eventualmente se si è pronti o meno a partecipare a dei Campionati Nazionali, sia a livello di capacità tecniche che di volontà.

Un complimento dunque a tutte le ragazze che si sono esibite e agli organizzatori.

 

 

 

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Ciao sono Valentina D'Amico

Ciao sono Valentina D'Amico

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