Avete presente quel ballo che si fa scuotendo il sedere a ritmo di musica nelle più disparate posizioni? Quello è il twerking e una regista italiana sta realizzando il primo documentario internazionale dedicato.
Qualche mese fa mi hanno chiamata i ragazzi di Funmob Italia, il portale dove organizzare eventi e flashmob, per dirmi se volevamo collaborare nell’organizzazione del flashmob a supporto del primo documentario sul twerking il Twerkumentary di Diana Spaghetto.
Secondo voi potevo dire di no? Certo che non potevo! Come ho sentito questa notizia entusiasta ho chiamato Raffaella Trésor insegnante di twerking al Milan Pole Dance Studio, che ha subito accettato. Da lì c’è stato un crescendo di emozioni e di curiosità piano piano che la data si avvicinava. Avremmo dovuto twerkare il Twerkatore de Le Iene ed essere riprese per un documentario internazionale che verrà presentato ai maggiori festival internazionali del cinema?! Incredibile!
L’idea mi è piaciuta da subito perché, pur non facendo io twerking, penso che la scelta di Diana Spaghetto di realizzare un documentario sia unica, incredibile e un po’ folle. Il twerking ha radici storiche non indifferenti, si sviluppa e prende piede nella cultura underground in club di tutti i tipi. A differenza di quanto si possa pensare il twerking è un ballo molto individuale pur essendo sensuale e un po’ sfacciata le donne spesso lo ballano da sole senza strusciamenti su partner. Diana mi ha anche raccontato che girando il mondo per le riprese tra Los Angeles, Milano, Berlino, e tra poco anche Dubai e Singapore, ognuno ha il suo modo di vivere e concepire il twerking.
Ho accettato di partecipare a questo flashmob per supportare Diana ma anche per tutte quelle persone considerano questo ballo volgare. Anche della pole dance molti dicono sia volgare, non metto in dubbio che alcune performer lo possano essere, ma queste frasi senza neanche essersi informati un pochino mi spiace sempre sentire. Anzi vi ripeto una cosa che mi diceva sempre mia mamma quando non volevo mangiare le verdure: “prima le provi e poi dici che ti fanno schifo!”.
L’arte è in torno a noi in varie forme. Non si possono chiudere gli occhi e additare tutto quello che ci gira intorno perché va contro i nostri principi, ma bisogna avere occhi aperti e curiosi per scoprire il mondo in tutte le sue splendide forme.
Io ho contribuito al progetto e ho donato per supportare Diana nella realizzazione del documentario se vuoi farlo anche tu visita il sito della campagna di crowdfunding per il Twerkumentary.