Un famoso proverbio africano ci insegna che, ogni mattina, il leone e la gazzella si svegliano al sorgere del sole e sanno di dover correre per conquistare la meta. Bene. Noi polers, per quanto diversi/e l’uno/a dall’altro/a nelle capacità, nei propositi, nei limiti, ci alziamo dal letto ogni giorno con il desiderio comune e la volontà di diventare sempre più forti, sia che si lotti disperatamente con il primo “basic climb”, sia che ci si alleni per ottenere un perfetto “aerial dead lift”.
È tutta una questione di disciplina, di obiettivi da raggiungere e di scelte da compiere; c’è chi il suo cammino lo sta già percorrendo e chi invece deve ancora capire, per ottenere il massimo dal suo corpo, quale sia la strada giusta. Io ho trovato la mia: il calisthenics.
Il termine “calisthenics”, o “calistenia”, deriva dalle parole greche “kalós” (bello) e “sthenos” (forza), ed esprime quindi l’idea di un corpo forte ed armonioso, di un bilanciamento tra estetica e potenza, sia nel senso più ampio del termine che, per quanto ci riguarda da vicino, in un’accezione più specificatamente legata alla dimensione fisica. Nel dettaglio ce lo aveva raccontato Antonio nell’articolo Calisthenics, un nuovo amico di vecchia data.
L’allenamento calistenico è essenzialmente un allenamento a corpo libero che sfrutta in maniera massiccia il peso corporeo come strumento ginnico primario e, per questo motivo, se ne parla spesso nei termini di “bodyweight training”.
Volendo semplificare al massimo, si può pensare al calisthenics come ad una disciplina di preparazione atletica vicina alle basi della ginnastica artistica, con cui condivide molte tipologie di esercizi ed un lavoro globale di rinforzo muscolare profondo.
Ma com’è che una pole dancer si scopre riflessa nello specchio di una palestra, appesa agli anelli di Juri Chechi?
Tempo fa, un’illuminante chiacchierata con Debora Maida, punto di riferimento imprescindibile per la pole dance italiana, mi ha spinta a prendere una delle migliori decisioni della mia vita sportiva e la fiducia che ho riposto nelle sue parole, nella sua competenza e nel suo sorriso mi ha portata a lanciarmi nell’avventura calistenica, alla scoperta di potenzialità che il mio corpo mi aveva tenute nascoste.
A chi mi chiede il perché di un allenamento a corpo libero io rispondo che, innanzitutto, ognuno di noi ha già in dotazione tutto ciò che può servire per iniziare, ovvero un corpo su cui agisce la forza di gravità! Per quanto riguarda il resto dell’equipaggiamento, sarà sufficiente, almeno per i primi tempi, una sbarra da trazioni e pochi altri supporti, da riciclare a partire da oggetti che tutti usiamo nella nostra quotidianità. Ecco il motivo per cui nella lingua inglese viene usata l’espressione calzante di “street workout”, ovvero “allenamento da strada”, o meglio, da parco attrezzato, preferibilmente di spalliere e parallele.
La grande semplicità deriva dal fatto che tutto, nel calisthenics, ha a che fare con le leve e con la capacità che queste hanno di generare più o meno sforzo.
L’altro fattore che entra in gioco di prepotenza è il lavoro muscolare di tipo isometrico. L’esercizio isometrico è definito come quell’esercizio in cui lunghezza muscolare ed angolo articolare rimangono costanti durante l’intero svolgimento. In breve, attivi la muscolatura stando fermo invece di muoverti e questo consente di aumentare la forza in tempi relativamente ridotti.
Il percorso di allenamento calistenico si sviluppa generalmente secondo una progressione di difficoltà con l’obiettivo finale di raggiungere e padroneggiare le cosiddette “skills” (abilità), ovvero esercizi e figure ben precisi e codificati, tra cui troviamo, ad esempio, planche, front lever, back lever, handstand e human flag. Sempre Antonio ci aveva proposto degli esercizi nell’articolo Calisthenics, dalla teoria alla pratica.
Questo vi ricorda qualcosa? Non vi fa magari pensare a quello che facciamo in ogni nostro allenamento di pole dance? Non vi fa riflettere su come una delle componenti principali della Pole sia la gestione di leve sempre più svantaggiose, man mano che aumentiamo la difficoltà degli esercizi? Su come la gran parte dei nostri sforzi sia di tipo statico, concentrata nel mantenere una certa posizione nel modo più efficace e controllato possibile?
È così che, determinata e carica di buone intenzioni, ho iniziato questo nuovo cammino parallelo, fatto di piegamenti, trazioni e addominali, fatto di forza e coordinazione, di fatica e sudore, di nuove scoperte e prospettive, di entusiasmo, di piccoli e grandi fallimenti ma anche di piccoli e grandi traguardi e, guardandomi indietro con occhi da poler, ho scoperto che la volontà di raggiungere l’obiettivo è tutto ma aver trovato la strada giusta per raggiungerlo è ancora di più.
Foto di cover Pixabay

4 Comments
ciao vale ..leggo solo ora questo articolo in quanto cercavo su google calisthenics associato a pole …credo proprio che è quello che mi serve …perche è qualche mese che ho iniziato pole e dopo l’entusiasmo iniziale ora sono un po demoralizzata …non avendo fatto mai attività sportiva ho una muscolatura troppo blanda e la lezione fatta tra l’altro solo una volta a settimana non è sufficiente. Voglio inoltre precisare che l’insegnante va avanti con le figure non preoccupandosi del fatto che io sto indietro e le lezioni diventano sempre piu inutili. E’ così che funziona? io mi sarei aspettata un corso diverso dove mi si dava tutto il tempo di imparare visto che non ci dobbiamo preparare per le prossime olimpiadi … dove mi sarei divertita e perfezionata un esercizio alla volta …vorrei sinceramente lasciare, dedicarmi ad un’attivita che mi alleni meglio e tornare una volta acquisita maggiore forza specialmente negli addominali …oggi praticamente assenti. che ne pensi?
Ciao Carmela, mi spiace leggere la tua storia perché no non dovrebbe funzionare così. Ad ogni corso si dovrebbe seguire tutte quante le persone e avere livelli strutturati per fare andare avanti chi ha già delle basi e seguire con più cura e attenzione chi ha iniziato da poco.
Il Calisthenics può essere una via, insieme all’allenamento funzionale, l’acrobatica o la ginnastica artistica.
Potresti unire una lezione di pole a una di potenziamento e vedere come va. Altrimenti, se nella tua zona c’è la possibilità provare un’altra scuola.
Se hai il palo a casa dai un occhio al Pole Dance Pasport wwww.poledanceitaly.com/pole-dance-passport che di sicuro ti sarà utilissimo per capire come progredire.
Fammi sapere come va e cosa hai scelto, spero di cuore tu riesca a trovare qualcosa che ti soddisfi.
un abbraccio
Valentina
Il palo a casa non ce l’ho ma effettivamente la maggior parte delle colleghe lo stanno prendendo e stanno ottenendo maggiori risultati …però per uno buono è anche una bella spesa che al momento non posso permettermi …di cambiare scuola ci penso sempre e a tal proposito ti volevo chiedere che la piu vicina a dove abito sarebbe a san Vitaliano provincia di Napoli ..fanno lezione in un auditorium fanno cerchio tessuto palo e tapezio. quindi solo sport aerei infatti si chiama aerial dancers …invece dove vado attualmente si spacciano per una scuola di danza e relegano alla pole un piccolo spazietto della settimana. Pero quest’ultima è citata tra le scuole di pole presenti su pole dance italy.com invece la prima no …Come mai? Grazie sempre per le risposta …ciao
Sull’elenco delle scuole si possono iscrivere tutte le scuole italiane. Probabilmente la Aerial Dancers non sa che può iscriversi gratuitamente. In caso se hai modo di sentirli, digli che sono i benvenuti e possono iscriversi da qui http://www.poledanceitaly.com/scuole-pole-dance-italia/?action=submitlisting.
Sì avere il palo a casa aiuta abbastanza, ma puoi anche fare tanti esercizi scaricando la scheda di allenamento che trovi qui http://www.poledanceitaly.com/2015/08/esercizi-pole-dance-scheda-allenamento-agosto/.
un abbraccio
Valentina