Ovvero come brasarsi le gambe e vivere felici.
Per chi non lo sapesse, Alex Shchuckin, oltre ad avere un cognome impronunciabile, è un bravissimo pole dancer ucraino con cui ho avuto il piacere di fare un workshop di palo spinning al Pole Sport Studio Berlin.
Alex, che sulle prime sembrava un orso introverso, ha invece condotto un ottimo workshop. Ci ha mostrato tante varianti di alcune mosse più note (superman, ballerina, carillon, …) e ci ha spinte a lavorare sulla forza, su prese un pochino diverse dal solito. I trick erano tutti abbastanza fattibili, dico abbastanza perché non richiedevano grandi conoscenze di base per essere eseguiti ma magari necessitavano dell’apertura dei fianchi o tanta tanta forza.
Siamo partite con un riscaldamento veramente faticoso, non tanto per gli esercizi in sè ma per la velocità a cui andavano eseguiti. Mi sembrava di essere tornata indietro di 8 anni quando mi ero iscritta ai corsi di GAG e Total Body Workout!
Partiamo quindi con dei trick base, che lui nemmeno considera trick, al solo scopo di “allenare” la pelle al palo… prese di gomito, di ascella, grip alla coscia e così via.
Abbiamo poi iniziato entrando nel vivo della lezione e Alex, a una velocità pazzesca, ci ha mostrato una ventina di tricks in un’ora. Mentre il mio cervello si ribellava gridandomi “too much information!”, il mio corpo si faceva martoriare dal palo e da Alex per raggiungere l’obiettivo. Il workshop è stato veramente intensivo e massacrante, tanto che per la prima volta in vita mia dopo un anno e mezzo di pole sono riuscita a brasarmi tibia e collo del piede cercando di fare posizioni poco ortodosse al palo.
Alex ha avuto pietà di noi e ci ha detto che eravamo brave anche se non lo eravamo per nulla. Credo per gartificarci di tutto lo sforzo che ci stavamo mettendo per stargli dietro perché, va detto, andava un po’ tanto veloce. Aveva voglia di mostrare lo scibile umano e ci lasciava veramente pochissimo tempo per i trick. Per fortuna io avevo un palo tutto mio per cui ho potuto provarli un paio di volte ognuno.
Grazie a questo workshop ho tirato fuori tutta la mia energia e ho vissuto davvero questo sport come una ginnastica faticosa, procurandomi un bel “Muskelkater” (letteralmente ubriachezza muscolare), il modo in cui i tedeschi descrivono il dolore ai muscoli che ci perseguita per giorni e giorni – con o senza acido lattico – e ci fa diventare immediatamente delle nonne col bastone. Mi è durato da domenica a venerdì e come non mi succedeva da tempo immemore. Sono stata felice di aver scoperto nuove posizioni e varianti a vecchie posizioni, sperando di poterle usare prossimamente nelle mie combo.
L’unica nota negativa che mi sento di segnalare è che al termine della lezione non è stato fatto alcuno stretching né defaticamento. Reputo importante questa fase finale perché spesso si rischia di farsi male a causa di contratture irrisolte. Mi sono presa infatti i miei 10 minuti in spogliatoio dove ho fatto i miei esercizi per spalle, schiena braccia e gambe cercando di alleviare i primi dolori che già stavano spuntando fuori.
Sono comunque soddisfatta della lezione, dei suoi modi garbati e della quantità di cose imparate in soli 90 minuti!
Per ora da Berlino è tutto. 😉
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