Nel settembre del 2011 ho iniziato a insegnare presso la Pole Dance Bologna. Ho amato con tutta me stessa insegnare in quella scuola dal pavimento a scacchi (che ahimè non c´è più) all’ambiente. Tanto che ci ho lasciato un pezzo di cuore. Per anni ho vissuto quella sala anche come un luogo di ritrovo con amiche, un luogo di allenamento, un luogo mio e sicuro. Poi, parecchi mesi fa, se non addirittura più di un anno fa, mi è morta la voglia. Ancora non mi spiego perché e come.
Forse non mi divertiva più, mi frustrava, forse perché mi vedevo brutta e poco aggraziata, ma allo stesso tempo non avevo voglia, ne forza, né interesse a migliorare. Inoltre non m’importava neanche imparare gli ultimi trick che stavano prendendo piede nel web. Forse soprattutto, in quel momento, tutti gli sforzi che dovevo fare per allenarmi mi portavano a pensare che non ne valesse la pena, avevo preferito dedicarmi ad altro. Eppure non è stato un momento che ho vissuto con tranquillità, come si dovrebbero affrontare i momenti di cambiamento, ma con estrema frustrazione.
Sebbene la pole dance, come poler, non mi soddisfacesse più, come teacher mi appagava tantissimo, e il fatto di avere tante allieve affezionate, che mi riempivano le classi e che sapevo di trovare puntuali a tal lezione pronte a tal palo mi riempiva di gioia e di orgoglio.
Tutte le mie allieve sapevano che non mi allenavo più e che mi esibivo sporadicamente, soprattutto sapevano che andava avanti cosi da un bel po’. Tuttavia non hanno mai messo in discussione la mia capacità di farle divertire nelle mie lezioni o di non essere in grado di dare loro buone istruzioni sui trick, anche se spesso lo facevo in un mio modo tutto svizzero-calabrese. Ma oltre a questo, non solo non hanno mai dubitato della maestra di pole che sono, ma neanche della poler che, a mio parere sono stata e che a loro parere sono.
A novembre 2014, trasferendomi in Repubblica Ceca, è finita anche la mia avventura come insegnante della Pole Dance Bologna. A Praga ho deciso di non cercare lavoro come insegnante di Pole, era ora di dare un taglio a tutto, sperando che la lontananza da palo mi portasse ad avere di nuovo la voglia di allenarmi, piuttosto che di insegnare (starà funzionando?).
Qualche settimana fa una mia cara ex allieva, videomaker dilettante ma appassionata, mi contatta per dirmi che è pronto il video. Quando ancora insegnavo lì, ma già non mi allenavo più, Caterina Appignani mi propone di fare un video da girare in poche ore notturne, nella nostra amata scuolina, prima che il pavimento a scacchi venisse coperto da un ben più caldo e amabile parquet. Un po’ perche lei voleva un soggetto al palo da filmare, un po’ perché tra allieva e maestra si instaura sempre una certa confidenza di palo, un po’ perche anche a me sarebbe piaciuto avere un bel mio video al palo per poter concludere in bellezza la mia esperienza di poler. Allora ero fermamente convinta e sicura che al palo non ci sarei piu tornata se non come insegnante. Accettai. Le riprese vennero fatte, di notte, in una sola notte. Presenti eravamo io. Caterina e il mio cane. Nessun altro.
Ed ecco che a distanza di mesi mi contatta. Dopo le nostre reciproche lauree, i nostri reciproci viaggi estivi e il suo overseas in Colombia, per dirmi che il video è pronto. Mi sono, per la prima volta, vista come mi vedono probabilmente le mie allieve. Durante le riprese era l´allieva Caterina ad avere un ruolo direzionale sull´insegnante, era lei che diceva a me cosa dovevo fare e come. Oltre a essere stato molto divertente posso dire che è stato molto costruttivo. Quando guardo questo video quasi non mi riconosco e mi piace.
Grazie Caterina per avermi mostrato com´è la tua maestra al palo quando non insegna.
Giorgia
Potete contattare Caterina per email a caterina.app @ gmail.com
