Sarà forse quella sensazione di estrema libertà e indipendenza, mista ad una spartana esaltazione della capacità umana di adattarsi, nel senso più corporeo del termine, ad ammaliare chiunque si imbatta per la prima volta, volente o nolente, in un video di calisthenics targato youtube.
La sceneggiatura è di fatto semplice, e il piatto tipico solitamente è a base di petti nudi, jeans e molto metallo. Russi, ucraini e statunitensi probabilmente i migliori chef della rete. Russi e ucraini, senza probabilmente, gli chef con meno rotelle in testa. Prevedibile direi.
Ok, torniamo però a noi e cerchiamo di capire cos’è questo calisthenics.
Darne una definizione precisa non è semplice, in primo luogo per le intersezioni che questa disciplina ha con il mondo della ginnastica artistica, il circo acrobatico e il fitness sportivo, in secondo luogo per la specializzazione del singolo praticante “calisthenics”, che a seconda delle sue attitudini e volontà, potrà soffermarsi più specificamente su lavori di forza, di equilibrio, di resistenza o di acrobatica, stante il fatto che una separazione rigida tra queste tipologie di lavoro di fatto non potrà mai avvenire, perché’ nel calisthenics non esiste possibilità di sviluppare forza senza sviluppare contemporaneamente coordinazione e tecnica, non esiste possibilità di sviluppare resistenza senza aver sviluppato prima necessari livelli di forza.
Calisthenics, nella sua accezione più nobile e ampia, non significa altro che: movimento di corpo, con il corpo.
Nella sua accezione etimologica invece Calisthenics si scompone in due parole di greco antico: kallos, che significa bellezza, e sthénos che significa forza. Ulteriore prova di come gli antichi sapessero sintetizzare al meglio le cose: “pratichi calisthenics? Ok amico, vorrei essere forte come te e avere il tuo corpo”. Chapeau.
La storia del calisthenics è dunque strettamente connessa alla cultura ginnica greco-romana, cultura ginnica greco-romana a sua volta strettamente connessa con le esigenze di condizionamento bellico, in cui lo sviluppo della forza funzionale probabilmente rappresentava la prima necessità.
Possiamo quindi scorgere nel condizionamento fisico funzionale allo scontro il movente base della disciplina, che nel corso del suo lungo cammino certamente ha trovato commistioni e aperture con la tradizione circense acrobatica, anch’essa millenaria, anch’essa volta all’estremizzazione della capacità corporea di essere corpo.
In una parola: movimento. Capacità di compiere QUEL movimento. Capacità di portare il potenziale corporeo a risultato. Con un unico mezzo per riuscirci: sé stesso.
Troviamo quindi un significato ben più ampio di quello che può essere il condizionamento ad una battaglia con spade e catene o ad una figura circense esteticamente deliziosa.
Il significato è esserci, nella maniera più nuda possibile.
Se noi siamo corpo, allora che corpo sia. Fino all’estremo delle possibilità.
In un’espressione: piena libertà di essere quello che la natura ha voluto che fossimo.
Corpi che si muovono.
Il Calisthenics è questo: apologia del movimento, dal più semplice al più complesso.
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